La sordina di Hampl

di Lowell Greer

In passato sono state usate particolari sordine che permettevano una manipolazione del suono analoga a quella che si fa con la mano destra. Ci sono varie descrizioni, anche se nessuna è adeguata. Un tipo, per esempio, somiglia a una sordina DePolis degli anni '30 (per chi conosce quel modello), ma con un foro all'estremità piatta per l'uso della mano. Credo che ne esistano ancora due esemplari, insieme con una coppia di corni Hoffmaster (uno destro e uno sinistro) in un museo scozzese o irlandese. E questo è tutto ciò che so a proposito di questo particolare tipo.

Un'altro tipo venne inventato da Karl Turrschmidt, un grande personaggio del mondo cornistico della fine del XVIII secolo. Nella versione di Turrschmidt la costruzione della sordina era praticamente identica a quella delle sordine corte utilizzate oggi, ma il tubo interno era chiuso da una palla montata su uno stantuffo che usciva dal fondo della sordina. Questo stantuffo poteva essere facilmente mosso in dentro e in fuori dal cornista, e ciò permetteva, con una pratica accorta, di ottenere tutte le note che normalmente venivano prodotte mediante l'uso della mano destra. Alcuni intraprendenti giovani cornisti inglesi sono riusciti a costruire copie di questo tipo di sordina, e se vi informate gentilmente potete riuscire a sapere dove si trovano questi tesori. Sono essenziali per eseguire il Rondino di Beethoven con strumenti originali, e il quartetto per corni di Crusell.

Sperimentando si vede che certe sordine possono essere utilizzate muovendole da una posizione in cui chiudono completamente la campana a una di chiusura parziale. Bottiglie di vino, recipienti rotondi, coni di cartone erano tutti sordine popolari nel XVIII secolo. Oggi una tazza da caffè di polistirolo con un tubo uscente dal fondo, anche se inappropriata dal punto di vista storico, è una valida possibilità per chi, dopo la pausa, riprende la prova scoprendo che nella seconda parte ha bisogno di una sordina (è ottima, costa poco, e non danneggia il corno).

La sordina normale, priva di aggiunte particolari, è stata usata durante tutta la storia del corno. Quelle più vecchie (XVIII e XIX secolo) sembrano non avere mai avuto il sughero presente in quelle attuali, venivano tenute al loro posto con la mano e aggiustate in modo da produrre tutti i suoni "chiusi". La presenza del sughero in effetti impedisce si produca del rumore nel contatto con la campana, ma in certo qual modo convince il cornista moderno che la sordina sia inserita nello strumento in base a certe specifiche di fabbrica; e che in nessun, per quanto brutta sia la nota suonata, debba essere spostata dalla posizione di perfetta aderenza. Invece è vero che da 300 anni i cornisti spostano la sordina nella campana, specialmente nel registro grave dove la presenza della sordina interferisce negativamente con la colonna d'aria nei primi 2 o 3 gradini della serie armonica.

Trombe e tromboni del periodo barocco, secondo Altenburg, avevano sordine per trasportare, usate raramente; erano fatte di legno e rimanevano al loro posto grazie all'attrito con la campana.


(traduzione di D. Canarutto)

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